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Oggi è sempre più sentita e compresa nel mondo sportivo l’attività del Mental Coach. In aggiunta alla preparazione atletica e a quella tecnico-tattica, c’è la preparazione mentale. Un tempo queste aree erano ricoperte da un’unica figura, quella dell’allenatore, oggi invece nello sport esistono vari professionisti che ricoprono i singoli ruoli e in particolare per la preparazione mentale le società si avvalgono sempre più della figura del Mental Coach. Del resto c’è da considerare che in una finale chi è in gioco è sicuramente preparato sia a livello atletico che tecnico-tattico ma ciò che fa la differenza in chi vince è l’atteggiamento mentale, la capacità di mantenere i nervi saldi, un buon dialogo interno e un sistema di convinzioni potenziante e vincente. Nella mia personale esperienza mi trovo diverse volte a lavorare con atleti che hanno il problema di dover gestire l’ansia pre-gara, la paura di sbagliare e quella tensione da prestazione che li porta a penalizzare la loro preparazione atletica. Dal momento che la paura blocca (irrigidisce il corpo) e toglie lucidità mentale, c’è il rischio che se non si gestisce questo stato si vada a inficiare la prestazione. Cito il caso di un golfista che mi ha contattata per aiutarlo ad essere tranquillo prima della partenza e a fargli gestire la sua attenzione tra una buca e l’altra. Il suo problema era proprio la gestione del suo stato d’animo e della sua concentrazione. Quello che ho fatto è stato fargli sperimentare più volte la sensazione di tranquillità (sensazione da lui richiesta) fino a “fissargliela” con un suo gesto che potesse ripetere ogni volta che avesse avuto bisogno di attivare quella risorsa. Per la concentrazione tra una buca e l’altra abbiamo creato una sequenza di azioni che gli consentissero di “scaricarsi e ricaricarsi” durante il percorso tra le varie buche. Ciò al fine di permettergli di non spendere troppe energie con inutili tensioni o stress. Gli strumenti e le tecniche a nostra disposizione sono veramente tanti, il loro utilizzo dipende dai singoli casi. Per concludere questo post voglio evidenziare l’importanza rivestita da tre elementi identificati anche come la triade della motivazione che sono: focus (ciò su cui si concentra l’atleta), linguaggio (cosa si dice e quanto potenziante è il suo dialogo interno),  convinzioni (cosa crede di sé come atleta, come persona,  cosa pensa delle gare ecc). Un altro degli aspetti su cui lavoriamo con il mental coaching è quello del riscaldamento mentale attraverso l’uso della fisiologia e delle visualizzazioni. Visualizzarsi nel compiere correttamente un’azione e arricchire la propria mente di immagini, dialoghi e sensazioni dell’esperienza che vuoi vivere, ti permette di creare inconsciamente la realtà che desideri. Ti sarà capitato durante alcune gare o partite di notare per esempio dei nuotatori che arrivano a bordo piscina con le cuffiette con la loro musica preferita o atleti fare gesti, per alcuni quasi scaramantici, preparatori a far entrare nello stato la persona che sta gareggiando. Ecco queste situazioni ci permettono di capire che la nostra mente ha bisogno di allenarsi e riscaldarsi affinché possa efficacemente influenzare e attivare azioni efficaci in vari contesti. In ogni caso approfondirò questo aspetto anche nei nei prossimi articoli e scoprirai come tutti i meccanismi di cui parleremo valgono per vincere nello sport e anche nella vita di tutti giorni, perché ricordiamoci che “Siamo sempre prima persone e poi il ruolo che occupiamo!” Ciao e grazie per l’attenzione!